/ Tutta la pratica artistica di Maria D’Anna sorge da una esigenza terapeutica o, meglio ancora, è assimilabile ad una pratica di liberazione. Questo vale sia per la pittura, che è il medium che innanzi tutto la connota, dal quale è partita ed al quale sempre ritorna [...] Le emozioni della performer vanno considerati parte integrante dell’opera, evidenziando la realtà di un muoversi invisibile, accanto al più vieto muoversi del visibile ed avanzando un paradigma in cui i confini tra arte e vita vacillano pur non dissolvendosi. /
/ Stefano Taccone
/ L'artista
/ Maria D’Anna dopo gli studi filosofici e l'Accademia di Belle Arti a Napoli, entra in contatto con le realtà sanitarie e i centri di riabilitazione psichiatrica realizzando progetti per le A.S.L. sull'esperienza artistica come terapia. Dal 2005 attraverso, strumenti differenti come la pittura, il video, l'installazione e la performance, esplora il linguaggio e la memoria personale e la loro intersezione con le strutture sociali, politiche ed economiche del nostro tempo. I suoi lavori sono presenti in collezioni private e in musei in Italia e all'estero. / [continua ...] →
