BIOGRAFIA - Maria D'Anna

/ Maria D'Anna
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/ Maria D’Anna nasce a Napoli dove, dopo gli studi filosofici e il diploma in Pittura aIl’Accademia di Belle Arti nel 2006, inizierà il suo percorso artistico. Entra in contatto con le realtà sanitarie e i centri di riabilitazione psichiatrica di Napoli realizzando i progetti per l’A.S.L.NA1, tra cui Il fantasma e le emozioni, Esterno notte e Cinema d’urgenza. Nel 2005 espone una sua opera multimediale presso l’Istituto Italiano di Cultura e all’Orensanz Foundation, New York. Del 2006 è la mostra personale Amen, sull’impostura come destino, alla Chiesa di San Severo, Napoli. Del 2009 la mostra personale Siamo noi la Storia, Palazzo Baronale di Acerra, Napoli; dello stesso anno è la sua prima performance Amleto per la mostra antologica L’uomo nell’uomo di Peppe Capasso, Castel dell’Ovo, Napoli. Nel 2011 presenta un progetto multimediale a cura di Cataldo Colella a Mumbai e al Cinéma du Panthéon di Parigi. Nel 2014 realizza l’installazione permanente in corten Colapesce, da Storie e leggende napoletane di Benedetto Croce, installata presso il Complesso Monumentale di Santa Chiara, Napoli. Del 2016 è la personale Rifrazioni dalla realtà a cura di Marcello Palminteri, Palazzo delle Arti di Napoli; presenta l’opera di videoarte Non presumo di toccare il cielo, ripresa nelle acque del Litorale Dominio, nell’ambito dell’evento Gunaika, a cura di Anna Caruso e Annachiara Senatore, Palazzo de Liguoro, Napoli; segue la mostra personale Non presumo di toccare il cielo a cura di Paolino Cantalupo, Caffè Pedrocchi, Padova. Nel 2017, da una sua idea, nasce il progetto per una mostra collettiva: Rifrazioni dalla memoria nell’ex tipografia storica di Palazzo Marigliano di Napoli a cura di Marcello Palminteri e con un testo critico di Aldo Colucciello, dove presenta l’opera site specific di videoarte Memini in cui l’artista compie l’azione di mangiare un libro; partecipa alla mostra collettiva, a cura di Roberta Melasecca, da un progetto di Costabile Guariglia, L’Estasi, ispirata appunto all’estasi di Santa Caterina, in cui ritrae sua figlia Giulia nelle vesti della santa, Fortezza Vecchia di Livorno. Nel 2018 espone nella collettiva Immenso, dedicata a Giordano Bruno, a cura di Alfonso Amendola, NoContemporaneaGallery, Nola (Na); seguono la mostra personale Traccia Ascensionale a cura di Gabriella Taddeo, Sala delle Esposizioni, Fornace Falcone, Eboli (SA); la mostra collettiva con il Flat1, Parallelism a cura di Tim Vos, presso il Museo Kustlerhaus, Vienna; espone nella mostra collettiva Caleidoscope, Magazzini dell’Arte, Trapani; partecipa con la C23HomeGallery al Lucca Art Fair con At Home a cura di Carmelo Cipriani. Nel 2019 espone con la C23HomeGallery in una mostra collettiva dedicata al grano a cura di Carmelo Cipriani presso il Museo Archeologico Gennamaria di Villanovaforru (CA) e presenta la performance Taxi Per Ogni Dove nell’ambito di Matera 2019, Capitale della Cultura. Nel giugno del 2020 Partecipa ad Architettura dell’arcobaleno, una ricognizione di cento artisti italiani selezionati dal critico d’arte Massimo Sgroi, Mac3, Caserta. Dal 3 agosto al 13 settembre espone con tre dittici nella collettiva Mater Nostra, Palazzo Ferrari, Parabita (LE) dove una delle opere è acquisita per la collezioni pubblica. Nel giugno 2022 espone con un’opera di pittura in Degno di nota, 7 note per 7 artisti, mostra collettiva dedicata al Maestro Mario Cesa, a cura di Alessandra Aufiero, Complesso Carcere Borbonico, Avellino (l’opera Poema delle notti brave viene acquisita per la collezione pubblica). Nell’ottobre del 2023 espone in una personale con opere site-specific presso l’Archivio Storico del Banco di Napoli, a cura di Carla Viparelli, con testo critico di Stefano Taccone: La materia della memoria. Nel febbraio del 2024 presenta la performance “La lingua batte dove il dente duole” con la C23 Home Gallery, al Forum Austriaco di Cultura a Roma, a cura di Alfonso Amendola e Costabile Guariglia. Vive ed opera a Napoli.


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